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Come lavare l’olio di lino?

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Come lavare lolio di lino?

Questo è un articolo di Salvo Marchesani (alias vasco). Se anche tu vuoi scrivere un articolo per il blog leggi le linee guida.

L’olio di lino, noci e papavero che acquistiamo in qualsiasi negozio di belle arti è veramente buono per dipingere? In quest’articolo cercherò di rispondere a questa domanda mostrando come la qualità dell’olio che acquistiamo al negozio può essere ulteriormente migliorato con alcuni semplici espedienti che a breve andrò ad illustrare.

Quali problemi può presentare l’olio che acquistiamo in negozio?

Nell’articolo Olio di Lino, Noci e Papavero Salvatore ha illustrato, in dettaglio, le peculiarità dei tre tipi di olio maggiormente usati nella pittura ad olio: olio di lino, noci e papavero. Abbiamo visto che i problemi sono essenzialmente due:

  1. Ingiallimento;
  2. Siccatività.

Per ciascun olio abbiamo visto vantaggi e svantaggi. Gli oli che acquistiamo in negozio subiscono già processi di purificazione che, come vedremo più avanti, non sempre sono efficaci. E’ necessario sapere che anche il miglior olio presenta un certa quantità di mucillagini che danno colore all’olio e ne ritardano l’essiccazione. Nel suo manuale Bouvier a pag. 76 scrive:

portando via le mucillagini che danno colore e ritardano l’essiccazione.

Nell’articolo Olio di Lino, Noci e Papavero Salvatore ha già descritto un processo di chiarificazione dell’olio pubblicato dal Cennini nel suo celebre Libro dell’Arte. In quest’articolo vedremo come questo processo possa essere ulteriormente migliorato per rimuovere gran parte delle mucillagini riducendo così sia il grado di colorazione e migliorando la siccatività. Il metodo che andrò a descrivere è riportato anche a pag. 10 del libro How to Paint like Old Masters di Joseph Sheppard e metodi similari sono descritti a pag. 76 del manuale di Bouvier e sul libro Methods and Materials of Painting of Great Schools and Masters di Eastlake. E’ da notare come Sheppard applichi il processo all’olio di lino, mentre Bouvier all’olio di papavero. Io credo che, in genere, il procedimento è applicabile a qualsiasi tipo di olio.

Come lavare l’olio di lino?

Vediamo ora in questa sezione il processo per lavare l’olio e renderlo più chiaro e siccativo. Prendere 250 ml di olio di lino, quello comunemente venduto nei negozi di belle arti, e versarlo in un contenitore di vetro con un 30% di acqua. Aggiungere un cucchiaino scarso di sale.

Come lavare lolio di lino?

Agitare il composto ogni sera per una settimana. Il risultato è quello che vedete nella foto, si formano i tre strati: acqua in basso, mucillagine al centro e olio in alto.

Come lavare lolio di lino?

Dopo una settimana passare il contenuto in un barattolo di plastica o qualsiasi altro materiale resistente alle basse temperature di un congelatore. Lasciare riposare il composto per  una notte e poi mettere nel congelatore. Dopo circa 5 o 6 ore l’acqua si congela e la mucillagine anche. Versare l’olio, che è rimasto liquido, in un barattolo per farlo riposare. Inizialmente l’olio rimane opaco, ma dopo qualche giorno si schiarisce e, in più, tutto il sedimento si deposita sul fondo. Un consiglio, fatelo schiarire al sole. La foto fa vedere l’olio limpido, quasi non si nota. Secondo me alcuni oli di lino non andrebbero usati appena li si acquista. Nell’olio che ho usato per realizzare questo tutorial (Olio Lefranc), su 250ml di olio ho riscontrato 50ml di mucilagine. Applicando la stessa procedura all’olio della Ferrario la mucilagine era pochissima. Il barattolo per far schiarire l’olio deve essere in vetro come quello che vedete sopra, solo per il passaggio nel congelatore serve in plastica perchè quello in vetro scoppia (Salvatore ne sa qualcosa). Per qualsiasi dubbio potete lasciare un commento al presente articolo.

Come lavare l’olio di lino?


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